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A sud, inseguendo il mare

E’ quasi un cordone ombelicale quello che ci tiene attaccati alle rive del mare in questa escursione lungo la costa istriana.

Baia dopo baia, un paesino dopo l’altro accarezzando il mare di settembre. A pochi metri, a volte un po’ più all’interno, seguendo le vie minori, spesso sterrate, lontane dal traffico.

Pirano, punta Salvore, Umago, San Giovanni e San Lorenzo con Daila. Poi, cercando un buon caffè, Cittanova, un giro sul molo alla ricerca dei pescatori, che ora risistemano reti e nasse da pesca in attesa di un prospero autunno. E giù via, passato il Quieto, Cervera, via via ancora a sfiorare il mare, punta Bossolo, la baia di San Martino prima di raggiungere Parenzo.

Ancora a sud, superando Orsera, infilandosi nelle viscere del Canal di Leme tra il concerto di cicale e il maestrale che si incunea tra le pareti del fiordo. Uno sbrego blu nella pancia dell’Istria.

Salite e poi discese. La chiesa di S.Maria con il suo minuscolo cimitero, a monte poi, le inquietanti rovine di Duecastelli. Qui conosciamo Suzana, simpatica artista che racconta le intime leggende della città perduta e dipinge i scorci della sua terra.

La strada che si impenna e raggiunge le porte di Canfanaro, importante snodo viario. Poi ancora Leme, nel versante meridionale ora, tra sentieri e stradine raggiungendo uno straordinario ultimo balcone sul fiordo. Planando su Rovigno, la Saint-Tropez istriana.

Il viaggio si chiude così, abbandonandosi alle cristalline acque di punta Corrente.

L’estate pare non finisca, qualche curioso marangone si avvicina alla riva, rondini di mare e gabbiani disegnano parabole sempre più strette prima che il sole ceda al buio e cancelli i contorni delle cose.

Il blu, prima di arrendersi al nero lascia il posto al viola, per conservare ancora per un po’ il ricordo del sole.

Un po’ di foto

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