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Bora e baccalà

Muggia_Isola d’Istria – domenica 9 marzo 2014

Un’idea maturata nelle lunghe e nebbiose giornate invernali quella per una stoccafisso bike-trip, a contrapporsi alla “marenda” in ciceria d’autunno. Un’escursione costiera, per buona parte lungo il mare in una frizzante e luminosa giornata di primissima primavera. Un debole vento di borino alle spalle per accompagnare le pedalate più leggere.

Muggia, la sua costa, il passaggio delle tre punte: Ronco, Punta Sottile e il promontorio di Punta Grossa, Ancarano, la bonifica e la zona portuale alle spalle di Capodistria. Giusterna e il lungomare, poi in direzione Isola sul sedime della piccola ferrovia istriana.

La cittadina fu patriarcato di Aquileia, poi dei vescovi di Trieste e Capodistria fino a quando nel 1280 si sottomise volontariamente alla Serenissima. Per motivi economici ebbe sempre contrasti con le vicine Capodistria e Pirano che vivevano di simile economia. Forte fu il legame con Venezia di cui sentì l’influenza. Un tempo borgo di pescatori, marinai, contadini, uomini di scienze e letterati come il cartografo Pietro Coppo. Ospitò nel secolo scorso, grandi impianti di conservazione del pesce. Oggi è un importante punto di riferimento turistico-nautico dell’Istria slovena.

Uno spuntino con il baccalà in bianco e in rosso con la polenta, calamari e alici sotto i primi tepori primaverili prima di rientrare a ritmo lento lungo la ciclabile D8/Parenzana.

Ringraziamo Alen per la disponibilità a soddisfare tutti i palati e l’amico Srecko (direttore del piccolo museo della Parenzana a Isola) per averci guidato tra la storia della ferrovia e i numerosi modelli dei trenini.

La prima uscita stagionale è andata, ma le giornate ormai s’allungano e altre nuove strade ci aspettano. La prossima tra meno di un mese – Stay tuned!

Un po’ di foto

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