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Ripartire dalla lentezza

In questo periodo di quotidianità sospesa e di riflessione, cresce in noi la consapevolezza di dover rallentare i nostri ritmi e probabilmente ripensare al nostro metodo di sviluppo, ai nostri stili di vita, ad aver maggior cura del nostro mondo e dell’ambiente che ci circonda.

È forse questo il momento per riflettere sul futuro e sui piccoli gesti che possono contribuire a migliorare la nostra vita e quella della generazione che verrà.

Vivere e viaggiare lentamente ci permette di valorizzare le cose più importanti; quelle che misurano il significato della nostra esistenza e delle nostre azioni, le cose che ci danno gioia e che ci fanno vivere delle esperienze dove il valore del tempo assume un’altro significato.

Rallentare significa vivere il tempo che viviamo: il presente, senza l’ansia di doversi confrontare su cose -anche inutili- con cui vorremmo riempire questo tempo.

 

Abbandonare il superfluo

Il tempo si dilata spogliandosi di sovrastrutture inutili, spesso imposte per sostituire altre ricchezze, altre relazioni o luoghi che crediamo di non poter raggiungere.

Oggetti o ragionamenti che sottraggono altro tempo a momenti e condivisioni da vivere senza filtri, abbandonandoci all’istinto, alla gioia del presente, del viaggio che stiamo vivendo.

 

Che il nostro itinerario sia realizzato a piedi o in bicicletta, non ha molta importanza; si può andar di fretta e distrarsi anche camminando. È con la necessaria lentezza che riusciamo a cogliere molti aspetti del territorio che attraversiamo, la natura, i profumi, i dettagli più nascosti. E poi l’incontro. L’incontro con le persone che in questi luoghi vivono e che con il nostro ritmo lento riusciamo ad avvicinare.

La lentezza, spesso ci concede il lusso di poterci perdere, smarrire lungo vie minori, più vicine alle genti e alla storia dei luoghi.

Non è importante quanta strada percorriamo, il nostro intimo ha bisogno di seguire strade strette, probabilmente più tortuose e più irte ma immensamente più ricche e profonde. Strade che toccano tanti punti, non necessariamente quelle che ci portano da un punto A ad un punto B.

Possiamo pensare di viaggiare “vicini” e “leggeri”. Ogni viaggio ha inizio chiudendo alle nostre spalle la porta di casa; prendere una via nuova, quella che non abbiamo mai percorso perché non abbiamo trovato il tempo per farlo.

Togliere il piede dall’acceleratore ci consente di restituire centralità al nostro corpo e all’ambiente che ci circonda. Seguendo il ritmo della natura e della vita, con rispetto.

 

Rispettare noi stessi e gli altri

Il rispetto si misura anche con la nostra “leggerezza” del passaggio dentro il paesaggio. Un passaggio senza impatto, senza alterare il territorio che attraversiamo e senza la necessità di strutture che ne adulterino l’equilibrio.

Rispetto significa anche ascolto, attenzione a chi ci ospita, nelle differenze e nelle complessità.

Il tempo ci permette di vivere appieno di queste diversità, rispettando l’ambiente e cercando un magico equilibrio con la natura e con noi stessi.

 

Il nostro prossimo viaggio, corto o lungo che sia pensiamolo così: lento, responsabile e sostenibile. La meta non sarà importante, ma sarà ogni attimo che vivremo lungo la nostra via che farà del nostro viaggio un’esperienza unica e irripetibile.

Respiriamo a fondo e apriamo di nuovo la nostra porta pensando ad un domani migliore.

 

#VivereLento, #ViaggiareSlow

 

 

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