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Viaggio nel paese scomparso

Finestre senza imposte, gradini dei ballatoi caduti, dove non ha ceduto la trave di colmo del tetto sono ancora in discreto stato intonaci, pavimenti e scale interne. Entrando nelle poche stanze accessibili, per poter leggere le pagine più intime delle famiglie che l’hanno abitate, troviamo ambienti spogli e vuoti.

Questo è Vergnacco, un paesino fantasma nell’altipiano istriano di Sterna, abbandonato dal 1954. Con la fantasia riusciamo a dar vita a stanze, portoni, fogoleri che non sono stati ancora divorati dalle robinie. Ci arriviamo scendendo dal cimitero, anche questo quasi abbandonato, con la sua chiesetta ora implosa, squarciata dal maglio del tempo. Era dedicata alla Madonna, fu costruita nel 1892, come risulta dalla data posta sul portale. Quello che resta del soffitto, mostra ancora un vivido affresco di un cielo stellato. Dal cimitero si può osservare il paese sottostante confuso nella vegetazione. Nessuna delle lapidi porta una data posteriore al 1960. Il silenzio avvolge il sipario di una cartolina persa nel tempo.

E’ una escursione che sposta indietro le lancette degli anni, questa. Si parte di buon mattino da Buie, inforcate le bici, prendiamo la strada in direzione Bibali, salendo poi verso Smilovici e Momiano.

La rocca del Castrum Mamillarum fu eretta nel 1102 dal conte Ulrico, figlio del marchese d’Istria Aldarico. Quest’isola rocciosa, era nel passato, circondata dalle acque del vicino torrente Argilla che scorre a pochi passi dalla base della rocca e va a confluire nel Dragogna, sotto Castelvenere. Ora restano solo le rovine del castello quasi inaccessibile soffocato dai rovi.

Da Momiano si prosegue in discesa verso la valle dove, svoltando a destra verso Scarievaz si continua attraverso Berda e Cucibreg. Il deragliatore sgrana le marce in salita, la pendenza si fa sentire. Alla fine della salita, lambito il confine sloveno-croato, raggiungiamo Kucibreg, 432 mt sul mare, da cui si gode un bellissimo panorama. Nelle giornate soleggiate si riesce a vedere il monte Re ed i monti della Cicceria, in lontananza il mare con i golfi di Trieste, Capodistria e Pirano e tutta la val Dragogna.

Scendendo il versante meridionale, finito l’asfalto e seguendo le indicazioni per la traccia MTB9 IstraBike, ci fondiamo, affrontando una discesa impegnativa fatta di sassi aguzzi sul pianoro che ospita il cimitero di Vergnacco/Vrnjak. Dal paese deserto scendiamo la strada sassosa, superarato un torrente su un ponticello di traversine in ferro, rientriamo sull’asafalto sulla strada Sterna-Castelvenere. Si pasteggia presso la casa del Popolo di Marussici, accompagnando la carne con il robusto Refosco della casa oppure con il delizioso Moscato.

Ripartiti, fiancheggiando il bosco Cornaria, si arriva a San Floriano e a Tribano sulla traccia della Parenzana. Grisignana diventa la meta per un ultimo caffè nell’unico bar aperto, prima che ci colga l’imbrunire autunnale.

Il ritorno corre lungo la stessa traccia fino a Buie, punto di partenza della nostra escursione per una quarantina di Km totali, prima che scenda il buio. Gruppi di storni annunciano il cambio della stagione.

E’ tempo di rientrare, lasciando alle spalle un frammento del tempo, custode di intimi segreti nella nostra mappa dei luoghi perduti.

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