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Viaggio formativo: esplorare il confine orientale con esperienze bici e trekking

Il progetto / autunno 2021 – primavera 2022

Il Friuli, la Venezia Giulia e l’Istria sono un’Europa in miniatura. Da secoli il loro territorio è abitato e attraversato da uomini e donne di culture, tradizioni, lingue e persino religioni diverse. Di questo passato storico e di questa convivenza – soprattutto sotto il governo dell’Impero asburgico e della Repubblica di Venezia – vi sono ancora oggi numerosi segni, nonostante le fortissime turbolenze del Novecento che richiamano parole ed espressioni chiave quali Nazionalismo, Grande Guerra, Fascismo, Leggi Razziali, Foibe ed Esodo, Cortina di Ferro…

La stagione dei nazionalismi, maturata nel secondo Ottocento, ha reso prima diffidenti e ha poi messo contro comunità che per secoli avevano vissuto gomito a gomito in modo pacifico. Il complicatissimo Novecento ha visto nell’area che da Gorizia passa per Trieste e scende sino a Fiume le violenze della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, contrasti durissimi dovuti alla politica dell’Italia fascista e a quella della Jugoslavia di Tito, divisioni e abbandoni con esodi di famiglie e comunità, confini che sono calati come una mannaia ed hanno spezzato vite, destini, antiche vie di comunicazione e rapporti economici.

Malgrado un Novecento vissuto tragicamente questa regione rimane ancora oggi una realtà ricca, dove a pochi passi di distanza si può sentir parlare lingue diverse ma legate da reciproci prestiti; dove le ricette dei cibi risentono di influenze diverse; dove s’incrociano profili di chiese cattoliche e ortodosse, chiese protestanti e sinagoghe; dove i segni degli Asburgo e della Serenissima sono vivi nelle pietre e nelle memorie e dove urbanistica e architettura testimoniano gusti, culture e visioni che parlano di uomini e sogni, di mentalità e ambizioni, di idee e di stili.

In tempi recenti si fanno strada nuovi modi di stare insieme e di vivere il territorio. Così le odierne linee di confine appaiono più tenui e immateriali – grazie anche al processo di integrazione europea – e molti giovani si adoperano per ricucire e far brillare la storia ed il futuro delle loro terre.

La ricca vicenda storica di quest’area e delle sue genti si sviluppa all’interno di una cornice naturale di stupefacente bellezza: un ambiente adriatico e mediterraneo, collegato in pieno all’intero enorme bacino che mette in comunicazione Europa, Asia e Africa; ma anche un ambiente che, attraverso il sasso del Carso, annuncia i rilievi delle Alpi e i mondi balcanico e mitteleuropeo. Fuori dalle città, lagune e campagne, coste sabbiose e di roccia, colline e villaggi di abitazioni in pietra ci raccontano di un mondo in cui il rapporto tra uomo e natura ha radici salde e profonde.

È su queste basi che le associazioni Viaggiare i Balcani e Viaggiare Slow – specializzata nel cicloturismo culturale in quest’area – offrono la possibilità di entrare in contatto con una regione d’Europa che è un terreno didattico formidabile per il mondo della scuola. Il viaggio diviene così un’esperienza in cui riflessione, analisi e dialogo si accompagnano all’esperienza e all’apprendimento sul campo.

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