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Trieste – Pola lungo i binari della Storia

18 -24 settembre 2022

A cavallo dei confini tra Italia, Slovenia e Croazia, attraversiamo una regione unica: da Muggia – Comune dell’Istria italiana a poche miglia da Trieste – giungiamo a Pola, seguendo la ciclovia della Parenzana, un tempo tratta ferroviaria. Se nella prima parte dell’itinerario ci inoltriamo tra colline e boschi, nella seconda metà del percorso scopriamo l’Istria blu: un borgo dopo l’altro, tra baie, pinete e macchia mediterranea, pedaliamo lungo strade maestre e vie solitarie, con la costante presenza del mare cristallino. Nel corso del viaggio entriamo poi in contatto con le comunità locali, che ci ospitano, ci trasmettono i ricordi di una storia travagliata e i sapori unici di queste terre: una miscela di tradizioni mediterranee e orientali.

IL TRACCIATO FERROVIARIO DELLA PARENZANA
La ferrovia era lunga 123 km e adottava lo scartamento ridotto detto “bosniaco”, perché  adottato dalle “Imperial Regie Ferrovie dello Stato” per la costruzione della rete ferroviaria della Bosnia-Erzegovina. Diffuso in varie parti dell’Impero asburgico per i ridotti costi di costruzione e i minori tempi di realizzazione, questo sistema venne utilizzato anche per la tortuosa e spettacolare linea ferroviaria che mirava a togliere dall’isolamento la parte nord occidentale dell’Istria, collegandola all’importantissimo emporio triestino. Escluse le stazioni capolinea di Trieste e Parenzo il percorso comprendeva 33 tra fermate e stazioni intermedie. Il tracciato era particolarmente ardito e comprendeva nove gallerie e diciassette tra ponti e viadotti. Il tratto più spettacolare era quello compreso tra le stazioni di Grisignana e Visinada dove il binario, per superare il dislivello della valle del Quieto, assumeva le caratteristiche di una vera e propria ferrovia di montagna. Il traffico ferroviario sulla linea fu esercitato sia per il trasporto merci (vino, olio, legname e pietra lavorata) che per il trasporto viaggiatori. Gli anni precedenti al primo conflitto mondiale furono quelli di massimo splendore in termini di volumi di merci e numero di viaggiatori. Terminato il conflitto, con l’annessione di Trieste e dell’Istria al Regno d’Italia vi fu un lento e inesorabile declino della ferrovia. Il 1° luglio 1924 la Parenzana venne inclusa nella rete nazionale gestita dalle Ferrovie dello Stato, ma già nei primissimi anni ’30, stante la concorrenza dei collegamenti costieri veloci su nave e delle sempre più diffuse autocorriere e automobili, si iniziò a pensare alla soppressione della ferrovia per ragioni economiche. Questa giunse improvvisa a fine agosto del 1935. Oggi il suo sedime è stato recuperato e destinato a tracciato ciclopedonale che corre lungo tre Stati ed è anche chiamato “Strada della salute e dell’amicizia”.

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